Siamo al Salone del Mobile, è il 2011, quindi durante la 50° edizione della kermesse commerciale ma anche culturale più attesa del settore. L’architetto di fama mondiale, Giampiero Peia, che nei suoi progetti innovativi ha già collaborato con Lux Italia soprattutto per ‘le missioni impossibili’, anche questa volta ha chiesto alla nostra azienda di compiere ‘un’impresa’, quella di illuminare i tavoli in corian del noto brand Poliform. Perché ‘un’impresa’? Il corian è un materiale difficilissimo da illuminare, è una miscela di resina e sostanze minerali naturali, con venature che interrompono il fascio di luce, ma non quella luce studiata apposta da Lux Italia per l’occasione. Quella del 2011 è stata la prima partecipazione al Salone di una lunga serie a fianco di prestigiosi brand, architetti e designer.
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I FARAGLIONI ILLUMINATI DA PIETRE FOTOVOLTAICHE
Sembra un semplice muretto, in realtà è un pannello solare – stand alone – che produce energia e grazie a fari a Led illumina, in maniera ecosostenibile, la chioma del pino marittimo di Punta Tragara a Capri.
L’Associazione Marevivo ed Enea, in collaborazione con il Comune di Capri nel 2010 ha dato via allo studio per un progetto unico a livello mondiale che ha visto la ‘luce’ nel 2014.
L’iniziativa prende il via dal Concorso di Idee “Sole, vento e mare – Energie rinnovabili e paesaggio”, ideato da Marevivo, insieme ad Enea, GSE, Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e il Centro di Ricerche Citera dell’Università di Roma La Sapienza, per incentivare le proposte innovative sull’utilizzo delle fonti rinnovabili nel rispetto dei vincoli ambientali e paesaggistici. Venne premiata l’idea progettuale della ditta vicentina, “Dyaqua”, che partecipò al concorso presentando uno speciale componente “solare”, realizzato con una resina, che ricrea nelle forme l’aspetto esteriore delle pietre che celano all’interno un generatore fotovoltaico. Ed è questo il prototipo, frutto degli studi Enea e realizzato con il contributo di Lux Italia, Fiamm e Porta Costruzioni, che con una serie di giochi di luci e di fari a led, illumina l’albero che domina la terrazza belvedere sul mare della baia di Marina Piccola e dei Faraglioni.
“Avvolgere di luce questo pino, attraverso un semplice muretto che cattura l’energia solare, senza incidere sulle caratteristiche del paesaggio, è una grande emozione – commenta Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo – Rappresenta un’ulteriore tappa dell’impegno che Marevivo porta avanti da anni nelle isole minori italiane, intese come laboratori di sostenibilità e dove è possibile attuare best practice anche per dare un’impronta diversa al mercato del turismo”.
Per Carlo Tricoli, responsabile dell’Unità centrale studi e strategie dell’Enea, “La campagna sperimentale che l’Enea condurrà sul prototipo permetterà di analizzare l’integrazione architettonica dei pannelli fotovoltaici sui manufatti tipici dell’area in cui verranno installati, ma anche di verificare l’efficienza dell’impianto. Questa analisi consentirà di individuare eventuali azioni migliorative per favorire la produzione e la commercializzazione del componente”.
FONTE: MAREVIVO
RASSEGNA STAMPA:
RUBENS HOTEL
A ROSA NEL CENTRO DI MILANO.
LE ROSE, SIMBOLO DI ELEGANZA E DEL GRUPPO ALBERGHIERO CHE CONTRADDISTINGUE LA CATENA ANTARES HOTELS MILANO, SONO LA PRIMA INSTALLAZIONE IN ITALIA CON PANNELLI FLX, CHE SFRUTTA LA TECNOLOGIA LUX EDGE LIGHTING SVILUPPATA DA LUX ITALIA
Nel 2011, Remo Eder, presidente del gruppo Antares Hotels Milano, che comprende il Rubens ha lanciato una sfida alla crisi del settore con un importante investimento alla struttura puntando sull’estetica e sul risparmio energetico.
Il progetto di illuminazione si propone di dialogare con il fruitore attraverso soluzioni eleganti e immagini rappresentative della catena alberghiera. Il Made in Italy è dunque protagonista , i prodotti illuminotecnici utilizzati sono quasi totalmente prodotti e sviluppati in Italia. Le sorgenti a tecnologia fluorescente e a LED, consentono un risparmio del 40% pur mantenendo un elevato standard qualitativo dell’emissione luminosa.
Le rose, simbolo di eleganza e del gruppo alberghiero che contraddistingue la catena Antares Hotels Milano, sono la prima installazione in Italia con pannelli FLX, che sfrutta la tecnologia Lux Edge Lighting sviluppata da Lux Italia, per la realizzazione di tutte le superfici di grande dimensione illuminate con LED full color.
Questa tecnologia, interamente sviluppata in Italia, ottimizza il percorso della luce all’interno di una guida ottica, permettendo il rilascio della stessa in modo uniforme lungo l’intera superficie.
I LED full color, capaci di generare oltre 16 milioni di colori grazie all’interazione tra la luce del pannello ed il soggetto stampato sulla superficie, fanno rivivere l’immagine dando notevole dinamicità agli spazi.
www.hotelrubensmilano.com
HOTEL DIURNO METROPOLITANO
FAI e LUXITALIA INSIEME PER L’ALBERGO DIURNO SOTTO PIAZZA OBERDAN.
GIOIELLO DI ARCHITETTURA ART DECÒ FIRMATA PORTALUPPI, DOPO 90 ANNI GRAZIE AL FAI E LUX ITALIA CHE HA RICREATO IL SISTEMA DI ILLUMINAZIONE, È STATO RESO DI NUOVO ACCESSIBILE, PERMETTENDO A TUTTI DI VEDERE O ‘RIVEDERE’ UN LUOGO RICCO DI STORIA E DI BELLEZZA DELLA CITTÀ.
Gioiello di architettura Art Decò firmata Portaluppi, dopo 90 anni dalla sua inaugurazione grazie alla delegazione meneghina del Fai e Lux Italia che ha ricreato il sistema di illuminazione è stato reso di nuovo accessibile per visite, permettendo a tutti di vedere o ‘rivedere’ un luogo ricco di storia e di bellezza della città.
Il suo vero nome, Albergo diurno Metropolitano Venezia, per molti è fuorviante. C’è chi pensa sia un albergo ad ore per amanti, chi un bagno pubblico, in realtà, quando nel 1926 venne inaugurato, aveva una funzione importante per Milano e lo scopo di fornire vari servizi ai cittadini e ai viaggiatori. Il progetto viene firmato dall’Ing. Marcello Troiani, che insieme agli ingegneri Carlo Cavacini e Giuseppe Masini firma una convenzione con il comune, proprietario dell’area, e fonda la Società Anonima Imprese Metropolitane SAIM, che gestirà la struttura per circa sessant’anni.
I bagni vengono utilizzati fino agli anni ‘80, mentre la chiusura definitiva risale al 2003. Da allora il Diurno versa in grave stato di degrado, dovuto soprattutto alle infiltrazioni di umidità.
Era un vero e proprio precursore dei centri commerciali dell’era moderna, con i suoi i bagni pubblici (dieci gabinetti da toilette e 2 WC), dove si poteva anche andare per farsi una doccia o un bagno in bagni privati e per l’epoca anche molto all’avanguardia. C’erano infatti 30 cabine da bagno tra comuni e di lusso e 6 cabine per doccia con spogliatoio, e si avevano inoltre una serie di servizi per la cura del corpo, dal barbiere da uomo al parrucchiere per donna, alla manicure e alla pedicure, oltre ad altri servizi come l’agenzia di viaggio, il fotografo, la lavanderia, un servizio di dattilografia e altri servizi per il cittadino.
Negli anni 30’, la stazione centrale venne spostata dove sorge tuttora, e l’albergo diurno iniziò a perdere il suo appeal, ancora negli anni 60’ la costruzione della fermata di porta Venezia lì vicino non giovò alla struttura.
Dopo decenni di chiusura, il FAI decide di occuparsi di questo pezzo di storia milanese, che ha ispirato sicuramente la composizione degli spazi pubblici fruibili a cittadini e viaggiatori.
Entrando per visitare questo luogo del passato, sotto la polvere del tempo, è possibile visitare i negozi di barbiere, di parrucchiere, manicure, e pedicure, i bagni pubblici e le terme, che altro non erano che bagni dove potersi fare la doccia o il bagno in vasca in base alla tariffa pagata. Delle terme al momento è visitabile circa un terzo delle cabine, ma in futuro a seguito di eventuali lavori di ristrutturazione potranno essere visitati tutti e 48 i bagni.
NUOVA LUCE AL TEMPIO DELLA NOTTE
LUOGHI DA SCOPRIRE, PROTEGGERE, VALORIZZARE… DA ILLUMINARE
LUX ITALIA, ILLUMINA IL TEMPIO DELLA NOTTE DI VILLA UBOLDO A CERNUSCO SUL NAVIGLIO.
Dopo secoli, le grotte di Villa Uboldo tornano a vivere.
Torna alla luce, nel cuore di Cernusco sul Naviglio, un percorso ricco di mistero e fascino legato ai riti massonici, grazie al FAI, al Comune e allo studio illuminotecnico svolto da Lux Italia insieme al Centro Astronomico di Milano, con lo scopo di rispettare fedelmente i colori e il calore della luce del ciclo vitale, rappresentato nel percorso del tempio.
Tempio della notte – Villa Uboldo
Questo percorso si trova all’interno di un labirinto di grotte artificiali realizzate con il ceppo dell’Adda, che rappresenta l’utero femminile. L’idea era che i riti svolti all’interno di questi spazi avrebbero portato alla rinascita del “nuovo iniziato”. L’intero sistema di illuminazione si fonde con l’ambiente che lo caratterizza e all’interno del tempio è stato inserito un sistema di illuminazione che riproduce il ciclo di vita della luce ogni 5 minuti.
Il FAI di Martesana e il Comune di Cernusco Sul Naviglio, nel marzo 2012, hanno ripulito e dato la possibilità al pubblico di visitare il misterioso labirinto di grotte che il Conte Ambrogio Uboldo, rampollo di una famosa famiglia di banchieri milanesi, fece costruire nel giardino che circondava la sua villa all’inizio dell’ottocento. Per decenni è stato adibito a magazzino dell’ospedale che vi sorse dopo la morte di Uboldo nel 1865.
Il Tempio della Notte, situato nella parte più interna della grotta, è dedicato alla dea greco-romana della Notte, madre del sonno, dei sogni e dei piaceri amorosi, e si presenta come una grande stanza circolare con nicchie ravvicinate e colonne, mentre il soffitto è formato da una cupola semisferica che rappresenta la volta celeste.
La luce permetteva durante il solstizio d’estate di illuminare le icone presumibilmente presenti all’interno delle grandi colonne di marmo. In particolare, “la prima nicchia è completamente illuminata il 21 giugno, mentre la seconda è completamente illuminata il 7 agosto e il 6 maggio”.
È probabile che Uboldo sia stato tra i primi aderenti al Grande Oriente e che qui si tenessero riunioni dell’organizzazione segreta. A sostegno di tale ipotesi, le indagini di astrofili hanno mostrato che la disposizione delle colonne e delle nicchie del tempio non è lasciata al caso, ma segue un preciso orientamento astronomico, corrispondente ai sedici punti cardinali della rosa dei venti e che compone un struttura geometrica a otto punte (otto è un numero significativo nell’esoterismo).
Altri elementi che richiamano la Massoneria sono una lampada a forma di grande uovo, il simulacro di pietra di un uovo di struzzo, simbolo massonico di vita e di perfezione, simbolo di nascita e perfezione, posto all’ingresso secondario delle grotte, la presenza dell’acqua, simbolo di vita, che sgorgava nel labirinto formando piccoli ruscelli e uno stagno ed infine una pietra quadrata, l’unica presente, usata, si pensa, come altare durante i riti di iniziazione.
Inoltre, le aperture sulla sommità e sulle pareti sono disposte in modo da consentire l’illuminazione del tempio in determinati giorni dell’anno, sia per rinnovare il legame con il ciclo delle stagioni sia con l’eternità del celeste cicli e, probabilmente, per usare la luce, con significato simbolico, durante i riti di iniziazione massonica che qui si presume abbiano luogo (infatti il rapporto con la luce, intesa come conoscenza, era fondamentale per la Massoneria).
Ringraziamo la Prof.ssa Maria Antonietta Breda, ricercatrice e docente di Storia dell’Architettura al Politecnico di Milano. La sua attività di ricerca è dedicata ai temi della conoscenza e della valorizzazione del patrimonio architettonico.
https://www.olschki.it/libro/9788822261946
LUX ILLUMINA LO SHUTTLE
IN OCCASIONE DEI 60 ANNI DALLO SBARCO DELL’UOMO SULLA LUNA. LUX ITALIA ILLUMINA LO SHUTTLE.
Sabato 3 luglio 2021 a Comerio nell’incantevole Villa Tatti, in occasione del 60° anniversario del primo uomo sulla luna è stata inaugurata la capsula ( in riproduzione fedele in scala 1:1) con cui Yuri Gagarin compì lo storico viaggio.
È di Lux Italia il sistema elettrico che all’interno dello shuttle illumina la capsula, sponsor della manifestazione oltre che partner per la realizzazione del modello.
Alla manifestazione del 6 ottobre sempre organizzata dall’Associazione ASIMOF-Modelli Fedeli che ha l’obiettivo di divulgare la cultura dello spazio, ha partecipato il pilota del modulo di comando dell’Apollo 15, il Colonnello Alfred M. Vorden anche lui leggenda delle missioni lunari.